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Progetto Reti Antiviolenza - Ente Bilaterale Territoriale del Terziario di Bergamo

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La donna che subisce violenza potrebbe essere la nostra vicina di casa o un’amica o una parente. Ma potremmo incontrarla anche sul luogo di lavoro o nella sala d’aspetto del medico o in un locale pubblico.
Il suo sguardo perso, spaventato o angosciato potrebbe dirci che forse ha bisogno di aiuto!
Il nostro sguardo e le nostre parole possono essere determinanti nel fornirle un adeguato supporto, anche solo manifestando solidarietà senza dare consigli o esprimere opinioni personali di fronte alle sue paure e indecisioni.
Se abbiamo del tempo da dedicarle possiamo ascoltare quel che vorrà raccontare in modo spontaneo, ma senza farle domande per conoscere i particolari.
È sufficiente tranquillizzarla e incoraggiarla sulle opportunità per uscire dal suo inferno, indicandole l’esistenza dei centri antiviolenza, luoghi specializzati in cui trovare donne competenti nell’ascoltare e nel fornire le giuste informazioni, l’assistenza adeguata secondo le necessità di ogni singola situazione.

 

 → Esistono diverse forme di violenza

Fisica
Comprende qualsiasi atto guidato dall’intenzione di fare del male o terrorizzare la vittima. Sono da ricondurre alla violenza fisica:

Sessuale
Comprende l’imposizione di pratiche e rapporti sessuali indesiderati che, oltre ad arrecare danni fisici, sono lesivi della dignità della persona. Spesso imposti con minacce di varia natura, sono atti umilianti tesi ad annullare la soggettività della persona, provocando profonde ferite psichiche e fisiche.

Psicologica
Comprende tutti quegli atti, anche invisibili e subdoli, che nel tempo ledono la dignità e l’identità della donna lasciando profonde ferite:

La violenza psicologica si esercita anche allontanando la donna dalle relazioni familiari e sociali creando l’isolamento o impedendo l’accesso alle risorse economiche e alla sua indipendenza.

Economica
È una forma di violenza spesso difficile da registrare come tale, in quanto ancora oggi si considera normale che sia l’uomo a gestire le finanze familiari. Ne sono un esempio questi comportamenti:

Tale forma di controllo diretto, impedendo l’indipendenza economica della donna, non rende possibile sottrarsi a un rapporto distruttivo di maltrattamento.
Lo stalking (atti persecutori)
Si tratta di una forma di violenza caratterizzata da un comportamento persecutorio, controllante, agito anche da uno sconosciuto ma prevalentemente da un ex partner nei confronti della donna che si è sottratta alla violenza domestica.
Anche in questo caso la condotta dello stalker ha il fine di far sentire la donna sotto controllo, braccata e non libera, costringendola a vivere in un continuo stato di allerta, e a modificare anche le sue abitudini di vita nel tentativo di sottrarsi a pedinamenti e altre forme di controllo.
Nei casi di stalking la donna presenta danni sul piano psicologico e anche fisico con frequenti attacchi di ansia e di panico.

 

→ Se hai bisogno di aiuto…

Per appuntamenti telefonici, telematici o richieste di sostegno ci trovate ai seguenti numeri

RETE ANTIVIOLENZA DI BERGAMO E DALMINE

RETE ANTIVIOLENZA NON SEI SOLA DI TREVIGLIO E ROMANO DI LOMBARDIA

RETE ANTIVIOLENZA VAL BREMBANA, VALLE IMAGNA E VILLA D’ALMÈ

RETE ANTIVIOLENZA R.I.T.A. DISTRETTO BERGAMO EST

RETE ANTIVIOLENZA ISOLA BERGAMASCA E BASSA VAL SAN MARTINO


 

 

→ è bene sapere che………